Laboratorio delle idee per la produzione e la programmazione dello spettacolo lombardo

SCHIAVO D'AMORE

SCHIAVO D'AMORE - Immagine: 1
compagnia: Animanera
di: Magdalena Barile
tratto da: Un omaggio a Sacher Masoch al tramonto dell’Antropocene
cast: Natascia Curci e Milutin Dapcevic
regia: Aldo Cassano
SCHIAVO D'AMORE
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Scheda tecnica

Schiavo d’amore nasce da una pièce scritta da Magdalena Barile che affronta in chiave eco-femminista la grande emergenza della contemporaneità: come sopravvivere su un pianeta dissestato e più diseguale che mai? Azzardiamo una risposta: generando parentele imprevedibili.

Al centro del racconto il rapporto burrascoso fra due personaggi in divenire: una badante dal background migratorio e il suo ricco assistito. Il loro legame nasce fra le maglie del sistema economico occidentale per poi trasformarsi in una relazione selvaggia e non rassicurante fino a una rinascita che annulla le conoscenze pregresse, poteri e privilegi.

Al centro del racconto c’è una grande mappa del mondo che sta scomparendo e al suo posto un cerchio orientato con una freccia. Noi tutti siamo al centro, dietro di noi c’è quello da cui dipendiamo e che ci permettere di sussistere, accanto a noi c’è quello che ci minaccia. In alto a destra c’è quello che dobbiamo fare per mantenere le condizioni di abitabilità, in alto a sinistra c’è quello che rischia di peggiorare la situazione nostra e di quelli che dipendono da noi. Quando è il momento di muoversi dal centro, dove tutte le traiettorie si incrociano ci si svela, finalmente, per quello che stiamo diventando. Il “contratto d’amore” fra Betty e Leopoldo ridisegna le cartine geografiche fra Nord e Sud del mondo scardinando i paradigmi culturali, economici, sociali e di genere per una nuova configurazione creativa e generativa.  I personaggi di questa storia, Leopoldo e Betty abitano insieme una zona di confine, quella della relazione economica e del desiderio. Leopoldo, un uomo bianco del Nord del mondo, dotato di tutti i privilegi per diritto di nascita cerca la felicità nel dolore e nell’umiliazione: è un masochista. Betty, una donna dal passato migratorio, che ha sofferto povertà e discriminazione, lavora come badante e accudisce il padre infermo di Leopoldo. Dopo il funerale del padre, Leopoldo decide di tenere la badante con sé, offrendole un particolare contratto di lavoro come sua “padrona”, impegnandosi ad andare ad accudire lui personalmente la vecchia madre di Betty che vive nel Sud del mondo. Questa nuova relazione rovesciata, a metà fra un accordo economico e un amore disperatissimo, genera a catena nuovi legami che scardinano l’ordine illusorio del mondo “civilizzato”. La coppia di protagonisti, la padrona e lo schiavo, partiranno per un lungo viaggio dove la vera acrobazia sarà situarsi in modo diverso, ma nello stesso luogo: questo pianeta in trasformazione.

Schiavo d’amore è il viaggio di trasformazione, esotico e ironico, di due corpi martoriati dalle culture dello sfruttamento e della sessualizzazione al tempo della crisi morale, economica e culturale dell’Occidente. Per raccontare quello che accade c’è bisogno dell’iperbole, di forme che deviano dalla rappresentazione tradizionale. La sopravvivenza sul nostro pianeta, danneggiato dalle disuguaglianze, dalle guerre e da conflitti culturali apparentemente insanabili, non è più affidata all’etica individuale di matrice occidentale ma alle soggettività imperfette, non normalizzate né gerarchizzate di tutte le specie che cooperano perché esista la vita su questo pianeta. Imparare a vivere e morire insieme, coltivando legami che non sono quelli familiari ma parentele che nascono da processi di attenzione, perseveranza, desiderio e cura fra umani e non umani è la grande sfida del presente.

Nuove storie, nuove configurazioni possibili possono potenziare modelli e alleanze imprevedibili che superano le antiche dicotomie: natura/cultura, uomo/donna, noi/gli altri. Le vecchie narrazioni basate sul conflitto tragico lasciano spazio a nuove narrazioni in continua metamorfosi, a personaggi ibridi, identità mobili, chimere, sogni, grandi amori impossibili e irresistibili.