UN CARNEVALE PER SOLE E BALENO
“Un carnevale per Sole e Baleno” è un copione teatrale che evoca le figure di Maria Soledad Rosas (Sole) e Edoardo Massari (Baleno) e affronta in modo poetico e universale il dramma ormai taciuto che li travolse; pure con l’intento di riflettere e far riflettere sul tema del TAV, sulla sua specularità con altre problematiche contemporanee e, in senso lato, sulla necessità di ricerca della verità.
Sole e Baleno si sono mascherati per andare insieme a una sfilata di Carnevale: lei è un grillo, lui un maiale. Ma non andranno alla sfilata, rimarranno in casa, perché del tempo deve passare. C’è un tempo per tutto e loro quel tempo lo faranno passare raccontandosi i segreti, l’amore, il carro finto, la curiosità, la grammatica, i sogni, persino il carro vero… Perché? Nel 1998 tre giovani anarchici torinesi occupanti di case sfitte, Silvano Pellissero, Maria Soledad Rosas detta Sole e Edoardo Massari detto Baleno, vengono arrestati per “attentati contro il TAV”: l’accusa, pesantissima, è di associazione eversiva con finalità di terrorismo. Silvano Pellissero sarà totalmente prosciolto da quell’accusa nel 2001. Sole e Baleno non potranno esserlo, perché morti – entrambi "suicidi", lui in carcere e lei in una comunità dove scontava la misura cautelare – a pochi mesi di distanza una dall’altro, durante la campagna di criminalizzazione che con l’arresto colpì loro e l’intera area delle case occupate e dei centri sociali. Perché Sole e Baleno scelgono qui di parlarsi in maschera, cercando il tempo utile a un racconto che superi presente, passato e futuro? Quale racconto passa, fra la loro morte e la lotta dei valligiani contro il TAV? Quale racconto lega la loro morte a ciascuno di noi e a una nostra libertà possibile? E la loro piccola storia privata alla grande storia universale? Un carnevale per Sole e Baleno è un'onirica pièce teatrale che, evitando scrupolosamente di dare risposte, offre strumenti e scatena in ciascuno l’urgenza di cercarle. Occorre che ognuno trovi la sua, pare recitare l’epilogo: anche «voi / giusti / che / leccate / dietro un vetro / voi poeti nati stanchi / senza rischi voi / che tutti quanti / voi il rischio no». Fra gli strumenti offerti, non manca una rivelazione finale.