ZIO VANJA. Un'indagine sulla ferocia
Firmato dalla regista Simona Gonella, l’allestimento si addentra in una delle opere più celebri del maestro russo esplorando le relazioni tra personaggi e indagando i confini della loro ferocia. Un ensemble attoriale rodato e coeso protagonista di numerose produzioni Elsinor, con l’innesto di Anna Coppola e dell’austriaca Stefanie Bruckner, lavorerà sui contorni e sulla contagiosa spietatezza che inquina i rapporti e incastra senza apparenti vie d’uscita, disegnando un quadro sociale bloccato da una fatale incapacità.
In Zio Vanja Cechov riesce in maniera magistrale a mettere a nudo tutte le disfunzioni di una famiglia e di chi a questa famiglia gira intorno; vittime e carnefici paiono danzare insieme in un ambiente asfissiante, oppresso dal caldo, da rapporti stantii e corrotti, da desideri mai soddisfatti. I movimenti di questa danza sono scanditi da azioni spesso crudeli, dettate dal bisogno di ciascuno di soddisfare i propri desideri o quel che ne resta. Una ferocia delle relazioni che più o meno consapevolmente e reciprocamente i membri della famiglia esercitano gli uni sugli altri e che contagia anche chi li conosce e osserva.
Mi piacerebbe indagare i confini di questa ferocia, capire cosa sta alla base dell’impossibilità di sentirsi appagati oppure, per contro, cosa impedisca la fuga dagli ambienti malsani e senza gioia. Cosa “incastra” i personaggi nelle loro esistenze? Cosa “incastra” noi nelle nostre? E se qualcuno ci potesse osservare, impassibile seppur coinvolto, cosa ne farebbe di noi?
Simona Gonella