Laboratorio delle idee per la produzione e la programmazione dello spettacolo lombardo

APPUNTI PER UN TESTO SULLA FINE DEL MONDO

APPUNTI PER UN TESTO SULLA FINE DEL MONDO - Immagine: 1
compagnia: Teatro Carcano
di: Davide Pascarella
cast: Paola Senatore, Franco Olivero, Isacco Venturini e con, in video, Mariangela Granelli, Marta Cortellazzo Wiel
regia: Davide Pascarella
APPUNTI PER UN TESTO SULLA FINE DEL MONDO
Per visualizzare questi dati, è necessario effettuare la login.
Per visualizzare il video, effettua la login.
Scheda artistica
Scheda tecnica

È il 2023. Sta passando una stella cometa sulla Terra. La gente, incuriosita, guarda in alto. E quando guardi in alto, verso le cose immensamente più grandi di te, percepisci quanto sei piccolo, e le tue paure si fanno spazio. Le paure hanno cambiato il DNA degli uomini. I bambini hanno iniziato a nascere solo in coppia, in parti gemellari, per contrastare la paura di nascere soli. Due trentenni cercano di portare avanti una gravidanza difficile, e devono scegliere quale dei due figli abortire. Una cinquantenne parla tra sé e sé in una stazione credendo di parlare con suo padre. Un settantenne dimentica lentamente le cose, e con queste il ricordo di sua moglie. Un ventenne e una ventenne cercano il proprio posto nel gioco della vita, e forse decidono che questo gioco non fa per loro. Un bambino in tuta da astronauta cerca qualcuno che giochi con lui, ma non ci sono persone che sembrano pronte a giocare. Così tra i due figli dei trentenni uno viene abortito, ma l’altro nasce morto. Così il settantenne confonde una sua allieva per sua moglie e la bacia, perso nella malattia. Così la ragazza del ventenne fa l’amore con un altro e lui, disperato, si taglia il pene. La stella cometa di Capodanno passa, e dopo un attimo a nessuno importa più. Rimangono i corridoi di un ospedale ad accogliere il tentativo di salvare la vita del ventenne, le lacrime fuori la sala parto del trentenne. Il bambino da qualche parte cerca ancora qualcuno con cui giocare. C’è una stella giocattolo nelle sue mani adesso. Forse potrà togliersi la sua tuta da astronauta per approdare in questo mondo che non sa se è pronto o no alla sua venuta. È “paura” la parola da cui partire. Non solo perché è il sentimento principe di un millennio cominciato un undici settembre. Ma perché Appunti per un testo sulla fine del mondo parla proprio di questo. Della paura che modifica il DNA degli uomini, e di alcuni di questi uomini che, prima e dopo il passaggio di una cometa a Capodanno, devono fare i conti con la propria paura, e con le sue conseguenze. Per una “fine del mondo” che forse è solo nel titolo. Cose infinitamente grandi e cose infinitamente piccole, vicine, iniziano a tremare. La loro vibrazione è fuori logica e fuori sesto. È una sproporzione, un precipizio. È la frattura da cui nasce la poesia. Un testo che parla di nascite, nell’anno in cui sono nati meno bambini da quando esiste l’Italia unita. Un testo che parla di amore, in tutte le sue forme, anche quelle più strazianti: amore per un padre che non c’è più, per la ragazza che si ama che invece fa l’amore con un altro, per un bambino visto giocare in strada, per un figlio che deve arrivare e non si sa se nascerà, per una piantina sul davanzale, per una stella che sbuca nel cielo. Questo testo è scritto per commuovere. E dopo tutta questa sterilità, commuovere parlando di nascere sembra l’unica cosa che abbia senso nel mondo.