SCHEGGE DI MEMORIA DISORDINATA A INCHIOSTRO POLICROMO

Schegge di memoria disordinata a inchiostro policromo è uno spettacolo ispirato alla storia vera del primo caso accertato di personalità multipla. Al protagonista sono state accertate 24 differenti personalità autonome.
Una stanza piena di gente (The Minds of Billy Milligan) è un libro scritto da Daniel Keyes nel 1981. È la biografia di William Stanley Milligan (meglio conosciuto come Billy Milligan), un criminale americano che nel 1977 ha rapito, violentato e derubato tre studentesse universitarie. Sottoposto a processo, Milligan è stato assolto perché non cosciente al momento dei fatti: gli è stato, infatti, riconosciuto il disturbo di personalità multipla (nella sua mente convivevano 23 + 1 personalità diverse).
A partire dalle trascrizioni pubbliche degli interrogatori Gianni Forte e Fausto Cabra hanno sviluppato
un testo dal potente impatto che indaga la natura poliedrica della mente.

Tre attori al centro di tutto, tre mattatori, tre corpi, e il mistero di una sola mente oggetto dell’indagine. Una grande prova attoriale per Raffaele Esposito, il protagonista, artista dalla sensibilità poliedrica e dalle grandi capacità trasformiste.

A differenza di altre personalità multiple nella letteratura psichiatrica e popolare, sin dal principio mantenute anonime attraverso l’uso di nomi fittizi, Milligan divenne un personaggio pubblico controverso già dal giorno in cui fu arrestato e incriminato. Il suo volto comparve sulle prime pagine dei quotidiani e sulle copertine delle riviste. I risultati delle perizie psichiatriche eseguite su di lui riempirono i notiziari televisivi, i programmi di attualità e i titoli dei giornali in tutto il mondo. Milligan è stato anche il primo individuo affetto da disturbo da personalità multipla a essere tenuto sotto stretta osservazione ventiquattro ore su ventiquattro come paziente ricoverato in un ambiente ospedaliero, e l’unico la cui molteplicità sia stata testimoniata sotto giuramento da quattro psichiatri e uno psicologo. Le sedute di terapia sono tratte direttamente dai nastri registrati.

Nella maggior parte dei casi, coloro che hanno conosciuto Milligan, che hanno lavorato con lui, o che ne sono stati vittime, hanno finito per accettare la diagnosi della sua personalità multipla. Molte di queste persone ricordano quale sia stata la frase o l’azione di Milligan che infine le indusse ad ammettere: «Su questo non può mentire». Qualcuno ha ancora la sensazione che sia un impostore: un abile attore che fa appello all’infermità mentale per essere dichiarato non colpevole e sfuggire al carcere.

IMPOSTORE O VITTIMA?
VERITÀ O FINZIONE?
FURBO ATTORE O PERSONA DISTURBATA?
IN UN MODO O NELL’ALTRO, IL CASO MILLIGAN HA MOLTO DA RIVELARE

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"SCHEGGE DI MEMORIA DISORDINATA A INCHIOSTRO POLICROMO" is an original performance loosely inspired by the true story of the first documented case of multiple personality disorder. The protagonist is identified with 24 distinct autonomous personalities: William Stanley Milligan (better known as Billy Milligan), an American criminal who in 1977 kidnapped, raped, and robbed three university students. During the trial, Milligan was found not guilty by reason of insanity, as he was diagnosed with multiple personality disorder: 23 distinct personalities plus one additional. 

Drawing from the public transcripts of the interrogations, Gianni Forte has created a sharp, impactful text that probes the multifaceted nature of consciousness, using a language both poetic and precise, capturing the internal chaos of the protagonist while maintaining a narrative that is emotionally gripping. Three actors are at the center of it all, three bodies, and the mystery of a single mind under investigation. Fausto Cabra's direction brings a unique blend of visionary and realistic elements to the performance, skillfully balancing the surreal nature of multiple personalities with a grounded, emotional depth. An extraordinary performance by Raffaele Esposito, the protagonist, an artist of great versatility and transformative ability. 

Unlike other cases of multiple personalities in psychiatric and popular literature, which were kept anonymous from the outset through the use of fictitious names, Milligan became a controversial public figure from the day he was arrested and charged. His face appeared on the front pages of newspapers and on magazine covers. The results of the psychiatric evaluations performed on him flooded television news, current affairs programs, and headlines around the world. Milligan was also the first individual with multiple personality disorder to be kept under close observation twenty-four hours a day as a patient in a hospital setting, and the only one whose multiplicity was testified under oath by four psychiatrists and a psychologist. The therapy sessions are drawn directly from the recorded tapes. 

In most cases, those who knew Milligan, worked with him, or were his victims have accepted the diagnosis of his multiple personality disorder. Many of them recall the phrase or action by Milligan that finally made them admit, “He can’t lie about that.” Some still believe he was an impostor: a clever actor who exploited insanity to be declared not guilty and escape prison. 

IMPOSTOR OR VICTIM? 

TRUTH OR FICTION? 

CLEVER ACTOR OR MENTALLY DISTURBED PERSON?

One way or another, the Milligan case has much to reveal.

Fonte Traduzione: Liv. In. G