Laboratorio delle idee per la produzione e la programmazione dello spettacolo lombardo

IL MONDO NUOVO

IL MONDO NUOVO - Immagine: 1
compagnia: La Danza Immobile
di: Corrado Accordino
tratto da: dal romanzo di Aldous Huxley
cast: Daniele Ornatelli, Alessia Vicardi, Valentina Paiano, Daniele Crasti, Alberto Viscardi, Corrado Accordino, Sebastiano Tamburrini
regia: Corrado Accordino
durata: 90 minuti
IL MONDO NUOVO
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Scheda tecnica

Ognuno appartiene a tutti gli altri (Aldous Huxley)

Distopia quale Realtà. L’idea. Perché rappresentarlo.

Sono sempre stato  affascinato dalla visione profetica e affatto paradossale del Mondo Nuovo.

Un libro che è un monito e un segnale d’allarme.

Scritto quasi cento anni fa proprio nel nostro presente mostra tutta la sua inquietante potenza visionaria.

Huxley parlava di modifiche del corpo umano basate su esperimenti biologici, oggi si legge di ingegneria genetica e di sperimentazione sul Dna come di un dato di fatto.

Huxley ipotizza una società dove la fecondazione vivipara viene sostituita da quella artificiale e gli individui venivano fecondati e allevati in incubatori; una società dove le menti sono preventivamente condizionate con tecniche ipnotiche; una società suddivisa in caste, dall’Alfa Plus alla Epsilon, con ambienti e possibilità dettati di conseguenza; una società privata del nucleo famigliare, dove sono aboliti il concetto di monogamia, di religione, di cultura.

Lo scopo, è plasmare una società pronta a realizzare la Felicità Universale.

Un gioco intellettuale certo, una provocazione sociale, ma quando oggi si parla di ingegneria genetica e di sperimentazione sul Dna,  le modifiche del corpo umano basate su esperimenti genetici che Huxley descrive, perdono tutto il loro significato provocatorio per diventare riflessioni sul futuro che possiamo desiderare.

La realtà che Huxley ha creato si pone davanti a dei problemi che oggi sono comuni ad ogni latitudine: sovrappopolazione, propaganda, superorganizzazione sociale. Descrive una realtà dove l’umanità è sotto l’influsso di un ipnosi collettiva, priva di emozioni autentiche e schiava di droghe che controllano gli umori e allontanano la tristezza. Distopia o realtà?

Huxley immagina una società profondamente diversa da quella teorizzata da George Orwell.  Nella Londra orwelliana il regime totalitario è esercitato e imposto con la paura e l’inganno, per Huxley invece, la guerra sul controllo delle menti si applica con il condizionamento mentale fin dalla nascita. Nel mondo del Grande Fratello si vive nel sospetto, nell’ansia costante di essere spiati e osservati, nel Mondo Nuovo di Huxley si vive nell’illusione di essere tutti solidali e felici. Due prospettive agghiaccianti che hanno come fine comune l’annullamento delle diversità e il controllo delle masse.

In una realtà come la nostra, anche se molto distante da quella descritta nel Mondo Nuovo, sta per avvicinarsi una rivoluzione biologica senza precedenti. Una buona parte dell’umanità è già fortemente manipolabile attraverso gli attuali strumenti di persuasione e di seduzione. Forse siamo già condizionati più di quanto immaginiamo di essere, e prima di diventare completamente “programmabili”, sollevare un’osservazione critica sull’argomento è un impegno artistico necessario.

Note di regia

“Questo è il segreto della felicità e della virtù: amare ciò che si deve amare. Ogni condizionamento mira a questo: fare in modo che la gente ami la sua inevitabile destinazione sociale”.

Quanta allegria in questo libro distopico.  Memoria, identità, sessualità, libertà... tutto è in gioco in questo spettacolo di pura immaginazione e fantasia. Dentro ognuno di noi sono depositate verità assolute. Pur vivendo tante modalità  di condizionamento sociale e paure ipotetiche, sappiamo che ci sono dei limiti che la nostra umana specie non supererà mai. Non accadrà mai che le nostre menti verranno pre-determinate e pre-confenzionate dalla nascita. Non accadrà mai che un qualche dittatore invochi lo sterminio di massa. Non diventeremo mai carne da macello. Non saremo mai ridotti a meri strumenti di consumo. Non saremo mai divisi in belli e brutti, in alti o bassi magri o grassi. Non accadrà mai che l’orrore abiti ogni video, ogni immagine, ogni riflesso nei nostri occhi. Non verremo mai usati come strumento di ricerca scientifica. Non accadrà mai di vivere sotto il terrore della bomba atomica con la conseguente distruzione della civiltà. È pura fantasia, materia per paranoici, idee malate di uomini deboli. Fortunatamente, noi viviamo in un mondo migliore, un mondo a misura d’uomo, dove il rispetto, la fiducia e l’amore sono i punti fondamentali della nostra società. Noi siamo migliori delle nostre paure, siamo più forti dei nostri dubbi, siamo più grandi dei nostri sogni.

In questo spettacolo vorrei riuscire a dare un nome alle cose che possono far paura, le cose che sappiamo ma non diciamo, che tacciamo a noi stessi, perché dirle ad alta voce le renderebbero possibili e reali.

Ma allo stesso tempo vorrei ricordare che ogni cosa che l’uomo, nella Storia, ha immaginato, pensato, desiderato o temuto, prima o poi è accaduta. Quindi facciamo attenzione ai nostri pensieri, perché i nostri pensieri diverranno la nostra realtà. Facciamo attenzione alla nostra immaginazione, perché è la nostra immaginazione a plasmare la paura o equivocare la felicità.