INVINCIBILI
Si può perdere ed essere grandissimi, così come vincere ed essere dimenticati. Lo sport, come la vita, è fatto di vittorie e di sconfitte, ma anche di molto altro. È fatto soprattutto di umanità e meraviglia. Essere un campione non significa soltanto conquistare una medaglia o battere un record, ma dare tutti sé stessi per un ideale, spingersi oltre, lasciare un segno. A volte l’avversario è invisibile e subdolo come la discriminazione razziale, politica o sessuale. L’ottusità delle persone e dei sistemi sociali. Una malattia o un infortunio gravissimo, una crisi interiore. I protagonisti di questi quattro racconti, con le loro scelte coraggiose e la loro capacità di lottare, ci mostrano come lo sport può dare un senso alla vita, esaltarla, addirittura salvarla. Può cambiare il mondo. Da Ottavio Bottecchia, campione al Tour de France degli Anni ’20 poco considerato in Italia per le sue idee politiche, a Katherine Switzer che corse la maratona di Boston quando ancora era vietata alle donne; da Eugenio Monti, che si distinse per la sua audacia nel bob ma passò alla storia per un gesto incredibile, sino ai nostri giorni, per rivivere l’odissea della nuotatrice siriana Yusra Mardini, costretta a fuggire affrontando il Mar Egeo. Uomini e donne che hanno vinto senza arrivare primi. Hanno trasceso la sfida sportiva e varcato un confine. A loro modo, invincibili.