FLUSH - Biografia di un cane

“Flush” di Virginia Woolf è un delizioso divertissement in cui la scrittrice traccia una biografia romanzata, in parte immaginaria e in parte tratta dal carteggio amoroso tra la poetessa Elizabeth Barret e il poeta Robert Browning, il cui protagonista è un cocker spaniel, Flush per l’appunto, che conduce le sue giornate al fianco della poetessa.

Il tono leggero e ironico della scrittura non deve, tuttavia, ingannare in merito ai contenuti del libro, che nasce in divertita polemica con l’abitudine di allora di riservare la forma biografica al racconto delle vite di illustri personaggi di genere maschile, cosa ritenuta naturale, come sosteneva Carlyle nella sua Great Men Theory dicendo che “… la storia del mondo non è altro che la biografia dei grandi uomini”.

E a questa illustre teoria Virginia Woolf risponde scrivendo la biografia di un cane.

E non di un cane qualunque, ma del cane di una donna che scrive - cosa allora inusuale - e che si interrogava, come la Woolf, sul grande silenzio delle donne nella storia della letteratura.

E questo tema, come molti altri che si trovano nella biografia del delizioso Flush, sono parti fondanti del pensiero della Woolf, che può esprimersi in punta di penna attraverso lo sguardo innocente di un cocker spaniel, che guarda il mondo e gli uomini come esseri che lui stenta a comprendere.

Proprio la scelta di questo sguardo non umano, anche se profondamente umanizzato, consente di raccontare la realtà degli uomini da una prospettiva nuova, in cui cadono la società vittoriana con tutti i suoi formalismi e le sue ipocrisie, le singolari preoccupazioni degli esseri umani che si accendono per motivi ritenuti incomprensibili a un cocker, una profonda lettura del senso della vita e delle relazioni.