ROMEO E GIULIETTA
Romeo e Giulietta nella distopia del presente.
La distopia è utopia negativa, una contro-utopia o cacotopia, ed è descritta come “previsione” di un futuro con caratteristiche altamente negative.
L’amore di due giovani che diventa l’amore di tutti i giovani di tutte le epoche passate, presenti e future è destinato a naufragare per una “cattiva sorte”. Una sorte orchestrata dal mondo che li circonda: genitori inadeguati, falsari del culto, speziali senza scrupoli, faide politiche, incuranza della vita.
E allora perché raccontare ancora la loro storia? Perché raccontare la storia di un desiderio, di una passione, di un’utopia oggi, quando siamo immersi in una permanente forma distopica della realtà del presente?
Forse è ancora bene farlo, perché la poesia e l'arte di Shakespeare possono continuare a rappresentare un ultimo baluardo nei confronti della cacofonia del mondo, della distorsione, della dispersione e progressiva “sparizione della realtà”.
La “narrazione del teatro” per fortuna non è una semplice fotografia della realtà: è un potentissimo strumento per elaborare il passato, prevedere il futuro ed essere una metafora del presente, piuttosto che una cronaca di fatti e avvenimenti che si confonderebbero con i black mirror che ci circondano e che riflettono le nostre paure più profonde.