Il Preferito
L’Italia del Preferito è l’Italia che vedo intorno a me: dove l’unica istituzione che continua a funzionare è La Famiglia, nel bene e nel male. L’Italia è un paese dove siamo “fgli di...”, prima che singoli individui, è un padre (o forse una madre) morente, che da “fgli” continua a trattarci, impedendoci di crescere e di emanciparci. Il Preferito è essenzialmente un lavoro di attori, un vero e proprio tour de force interpretativo. Scrivendo il testo mi sono posto la sfda di creare uno spettacolo retto da due soli interpreti, senza per questo limitarmi nel numero, nel genere e nelle età dei personaggi: ho richiesto quindi ai protagonisti non solo di creare un rapporto credibile tra due fratelli costantemente in scena, ma anche di calarsi nei panni di tutti gli altri personaggi, differenti per sesso e per età.
Dario Merlini
Due fratelli. Un odio antico. Irrazionale. Uno l’opposto dell’altro e allo stesso tempo uno lo specchio dell’altro. Si combattono, si invidiano, si feriscono a vicenda da tutta una vita, rubandosi a turno ciò che hanno di più caro. Saranno costretti ad allearsi per salvare la cosa più importante: il buon nome della Famiglia, non importa a che prezzo. Faranno i conti con il loro passato e si strapperanno le reciproche maschere nell’ ultimo, disperato tentativo di conquistarsi l’amore di una donna e il favore di un padre anziano, agonizzante in un letto d’ospedale carico di segreti vergognosi. Come il paese in cui vivono.