GREGORY: UNA STORIA DI FAMIGLIA
Roma 1999. In un quartiere popolare vive la famiglia Puracchio. Maurizio, titolare di una ferramenta, è un uomo pratico, un commerciante che vive per il suo negozio e che vorrebbe trasmettere la sua passione per il lavoro al figlio Adriano che, invece è diviso tra una squadra di dilettanti, che allena da quando il suo sogno di diventare un calciatore è stato interrotto da un brusco incidente al ginocchio e il suo amore difficile ma sincero con Tamara che lavora come segretaria in un poliambulatorio e sogna di mettere su famiglia. Maurizio ha una moglie, Luciana, che si dedica alla casa e che per la famiglia ha messo da parte la sua passione per il teatro e i suoi ricordi di gioventù, rievocati da un vecchio poster di Gregory Peck, che incombe fin dall’inizio dello spettacolo, sulla scena. Nella grande casa di famiglia che la donna ha ereditato dai genitori, vive anche sua sorella minore Fiorella, detta Lella. Rispetto a Luciana apparentemente realista e disincantata, Lella è una donna dai facili entusiasmi che tiene molto alla sua emancipazione e libertà. Ha una relazione di tanti anni con Elio, un fidanzato che non si vede mai, eterno studente universitario. Ognuno vive a casa sua e aspettano per sposarsi che l’uomo, non più giovanissimo, prenda questa benedetta laurea in medicina, la cui facoltà e i lunghissimi studi sembrano essere diventati per entrambi un alibi per rimandare il grande passo. Nella vecchia casa familiare, all’interno di un quartiere popolare, che è un po’ come un paese, l’intera famiglia trascorre la propria esistenza fatta di tensioni sopite, sogni accantonati, paure nascoste, in nome di un’esistenza normale e dignitosa… finché un giorno questa routine viene sconvolta da un felice evento: l’arrivo di un bambino. Il nuovo arrivato, nato il primo gennaio del duemila, viene salutato come il bambino del futuro, colui al quale ciascun membro della famiglia cercherà di trasmettere qualcosa: Nonno Maurizio la sua ferramenta, Papà Adriano la sua passione per il calcio, zia Lella la sua visione del mondo, Nonna Luciana la sua esperienza e soprattutto i sogni di mamma Tamara. Le aspettative sembrano infrangersi con la scoperta graduale che il piccolo Francesco sembra comportarsi in modo strano, quasi incomprensibile e poi con la consapevolezza della sua diversità. Di fronte a un evento così destabilizzante il castello di carte costruito dalla famiglia negli anni è costretto a cadere, ciascuno è chiamato a mettersi in discussione, ognuno chiuso nel suo dolore a elaborare una sorta di lutto. Ognuno chiamato a vivere e a morire dentro per poi rinascere più forte e migliore di prima.