COME TU MI VUOI
Scritta nel 1929 e nella memoria degli italiani grazie ai celebri allestimenti di Giorgio Strehler e Susan Sontag, fortunata al punto da ispirare un film hollywoodiano con Greta Garbo, la storia unisce gli echi inquietanti di un’Europa reduce dalla Prima Guerra Mondiale, e sull’orlo di un nuovo conflitto, a elementi che arrivano direttamente dall’autobiografia dell’autore, in particolare dal suo tormentato rapporto con la musa Marta Abba, a cui la commedia è dedicata.
Ambientata tra la Germania e l’Italia del Nord, la vicenda si ispira al caso giudiziario dello “Smemorato di Collegno” – primo caso di giustizia-spettacolo che offrì a Pirandello l’ispirazione per la commedia – e costituisce un vero e proprio giallo psicologico che ha al centro la figura dell’Ignota.
L’Ignota, a Berlino, è Elma, ballerina dal passato misterioso e amante dello scrittore Salter, finché, una sera, non viene riconosciuta come Lucia, moglie dell’ufficiale italiano Bruno Pieri scomparsa a Udine dieci anni prima, durante la Prima Guerra Mondiale.
Giunta in Italia, tentando di essere per il marito “come lui la vuole”, nell’impossibilità di ridare identità alle ombre e ritrovare se stessa, la donna finirà per tornare con lo scrittore tedesco.
Pur nella fedeltà al testo pirandelliano, in questo nuovo lavoro di Invisibile Kollettivo assistiamo alla composizione di un romanzo teatrale che, a partire dalle domande sull’identità individuale, diventa campo d’indagine per allargare lo sguardo e interrogarsi su di noi, sul pubblico, sulla collettività e sulle suggestioni di un regime che riscrisse sciaguratamente l’identità degli italiani.
Dopo aver portato in scena L’Avversario di Emmanuel Carrère e Open di Andre Agassi, i bravissimi Nicola Bortolotti, Lorenzo Fontana, Alessandro Mor, Franca Penone ed Elena Russo Arman si misurano per la prima volta con il classico di Pirandello, offrendo una nuova rilettura che mira a far emergere l’essenza del testo e di temi più che mai attuali come l’identità, personale e collettiva, lo sdoppiamento tra coscienza e inconscio, l’impossibilità di una conoscenza oggettiva del mondo che ci circonda e, soprattutto, l’importanza che rivestono gli altri per determinare ciò che siamo, o ciò che vorremmo essere.