Laboratorio delle idee per la produzione e la programmazione dello spettacolo lombardo

TRILOGIA DEL BENESSERE

TRILOGIA DEL BENESSERE - Immagine: 1
compagnia: Teatro della Cooperativa
di: Renato Sarti
drammaturgia: Renato Sarti
cast: Valentina Picello, Renato Sarti, Michelangelo Canzi
regia: Renato Sarti
durata: 60 minuti
TRILOGIA DEL BENESSERE
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Scheda artistica
Scheda tecnica

Nelle periferie del mondo, una buona parte della popolazione mondiale vive nell’indigenza, mentre una sempre più ristretta cerchia di privilegiati sguazza nello sfarzo e nello spreco, accumulando spropositate quantità di denaro. Non ha importanza chi in un’altra vita attraverserà la cruna dell'ago per giungere in paradiso; è qui in Terra che spesso si vive l’inferno. Mentre spot, programmi televisivi e social dispensano felicità, anziani, donne, ragazzi, tra abbandono, disoccupazione, violenza, droga vivono tragedie di ordinaria quotidianità; vittime sacrificali di un rito collettivo che si consuma attorno ai sacri totem dei media.

Trilogia del benessere è composta da tre atti unici:

Libero (il Battesimo): un bimbo nato in carcere, figlio delle disastrose conseguenze di un rapporto fra il drogato Tino e la “sua” prostituta Maria.

Spartaco (la Comunione): un tossicodipendente si buca in diretta, nuova triste star di un reality televisivo spinto all’estremo.

Buon Natale (l’Estrema unzione): Pasquale e Natalia, due anziani abbandonati dai figli e dal mondo intero, attendono la festa della natività a modo loro.

Libero è andato in scena al Piccolo Teatro di Milano nel 1989, con la regia di Giorgio Strehler; Spartaco al Teatro Parioli di Roma nel 1993, con la regia di Sarti.

«Ho letto i suoi testi, che mi hanno molto colpito, soprattutto Libero che, dei due, è quello che mi è piaciuto di più: per l’incalzare, veramente perfetto, del dialogo, per quel doppio piano che trovo magnificamente riuscito fra una realtà, colta in tutti i suoi aspetti anche esterni, naturalistici, e un’altra realtà, sotterranea e in qualche modo eterna oppure librata al di sopra del tempo, una realtà di sofferenza attuale ma anche antica, direi arcaica. Non direi affatto che il Suo sia un teatro naturalistico, ma piuttosto è una specie di sacra rappresentazione, che cerca di andare al fondo della violenza e del dolore, alla ricerca di un riscatto».

(Claudio Magris, Trieste, 18 febbraio 1989)

***
 

In the suburbs of the world, a significant part of the global population lives in poverty, while an increasingly smaller group of privileged individuals wallows in luxury and waste, accumulating disproportionate amounts of wealth. It doesn’t matter who, in another life, will pass through the eye of the needle to reach paradise; it is here on Earth that we often live in hell. While commercials, TV shows, and social media dispense happiness, the elderly, women, and young people live tragedies of ordinary life—amid abandonment, unemployment, violence, and drugs—sacrificial victims of a collective ritual that takes place around the sacred totems of the media.

Trilogia del Benessere is composed of three one-act plays:

Libero (Baptism): A child born in prison, the product of the disastrous consequences of the relationship between drug addict Tino and "his" prostitute Maria.

Spartaco (Holy Communion): A drug addict injects himself live on air, the new sad star of a reality TV show pushed to the extreme.

Buon Natale (Last Rites): Pasquale and Natalia, two elderly people abandoned by their children and the entire world, await the Christmas holiday in their own way.

Libero was staged at the Piccolo Teatro in Milan in 1989, directed by Giorgio Strehler; Spartaco at the Teatro Parioli in Rome in 1993, directed by Sarti.

"I have read your plays, which impressed me greatly, especially Libero, which, of the two, is the one I liked the most: for the truly perfect pacing of the dialogue, for that dual layer that I find magnificently achieved between one reality—captured in all its aspects, even external, naturalistic—and another reality, subterranean and in some way eternal, or elevated beyond time, a reality of current suffering but also ancient, I would say archaic. I would not say that yours is a naturalistic theater at all, but rather a kind of sacred representation, seeking to delve into violence and pain, in search of redemption."

(Claudio Magris, Trieste, February 18, 1989).

Fonte Traduzione: Liv. In. G

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