CARTASÌA
SINOSSI
Bruno, artista geniale, è in crisi. Solo e senza nessun contatto con l'esterno, all'indomani di una mostra d’arte che potrebbe renderlo famoso, non è ancora riuscito a creare la sua opera. A trarlo d'impaccio dal blocco creativo sarà la materia stessa, la Carta, grezza prima e raffinata poi, che, nonostante i desideri e la volontà di Bruno, diventerà sempre più indipendente, fino a fargli scoprire che il modo migliore per stare al mondo è aprire la porta e lasciare che ognuno di noi, compresi noi stessi, vada con le proprie gambe per la strada che desidera.
NOTE DI REGIA
Nel pensare questo lavoro ci siamo detti: perché non creare uno spettacolo che parli senza aver bisogno di parole? L’attenzione si è naturalmente posta sulla danza e sulle competenze che essa possiede sul corpo narrante. Se togliessimo ogni stratificazione sociale, politica, religiosa, culturale e linguistica di cui ognuno di noi si compone ci renderemmo conto che l’unica cosa che ci accomuna è il corpo che siamo. Tutto nasce e muore sul e nel corpo e il teatro è il luogo privilegiato in cui indagare questa condizione universale. La ricerca di una comunicazione fra la dimensione corporea e il teatro di figura, in particolare il teatro su nero, attraverso la presenza costante di una materia che si anima e si trasforma, ci dà la possibilità di passare da corpo reale a corpo immaginifico e viceversa, svelando soglie in cui l'incontro è possibile.
I TEMI
La carta, nel suo essere duttile e imprevedibile, si è presentata a noi come possibile simbolo per parlare della lotta dell'artista nel dare forma all’intuizione creativa. Facendoci permeare dalla sua natura multiforme, essa ha condotto anche noi, come Bruno, verso direzioni inaspettate. Se all’inizio del lavoro le domande che ci siamo posti riguardavano l’origine delle intuizioni artistiche e il loro conflittuale stato di appartenenza alla persona che per prima le ha sapute cogliere, è stata poi la creatura di carta che, rivelatasi nella sua forma visibile, ci ha indicato il tema sotteso alla storia che si dipanava davanti a noi. CartaSìa è un invito ad aprire i nostri cassetti interiori, a fare aria e lasciare andare tutto ciò che ci tiene incatenati a noi stessi e ciò che vorremmo legare a noi per sempre. Perché a volte, lasciare andare e dare spazio a chi o ciò per cui abbiamo investito il nostro tempo - un'opera d’arte, un figlio, un amore, un progetto - vuol dire compiere un semplice e puro atto d’amore.
Tutor Matteo Moglianesi, costume e maschera Ilaria Ariemme, voce radio Massimo Somaglino, organizzazione Paola A. Binetti.
Si ringraziano Francesca Rossi e Francesca Cimmino
Progetto vincitore del bando “Portraits on Stage” 2021 – Laboratori Permanenti
Progetto finalista del Premio N Uovo Teatro 2021 – Specchi Sonori
Progetto finalista del bando Forever Young 2022 – La Corte ospitale
linguaggi teatrali utilizzati teatro fisico, teatro di figura (teatro su nero)
spettacolo adatto da +6 anni e tout public