Laboratorio delle idee per la produzione e la programmazione dello spettacolo lombardo

QUIVER

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compagnia: Sanpapié
di: Lara Guidetti
drammaturgia: Saverio Bari, elaborazioni musicali Marcello Gori
cast: Fabrizio Calanna, Gioele Cosentino, Erika Di Mauro, Francesca Lastella, Giulia Piron
regia: Lara Guidetti
coreografia: Lara Guidetti
in collaborazione: Istanbul International Improvisation Dance Festival e Akbank Sanat Istanbul
durata: 19 minuti
QUIVER
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Scheda tecnica

Quiver significa movimento che freme, vibra, preme, pulsa e si agita sottopelle senza spiegazioni né obiettivi, un movimento che non sente né cerca ragioni alla propria inquietudine vitale e scivola tra le linee dei confini immaginari divorandone i dettami. Quiver è proprio dei serpenti e del fuoco che mettono in discussione la forma e la materia, denunciandone i limiti e la precarietà, che scavalcano strutture ossee e architettoniche per esporre la fragilità incomprensibile del mutamento e dell’impermanenza dichiarando guerra alle definizioni, allo stile e all’obbedienza. Quiver è un’agitazione che passa di corpo in corpo, un sussurro che diviene canto, una scintilla che entra nelle articolazioni e mescola le ossa in una danza rituale che celebra solo la sua stessa presenza. Nessuna narrazione ma l’appiccarsi di focolai nello spazio, tra danzatori, spettatori e ambiente nella presenza simultanea dei corpi vicini, delle percezioni che non hanno il tempo di nominarsi, nel girotondo che ci fa muovere così veloci da sembrare lo stesso volto.

Non è più importante sapere perché ci troviamo in un luogo né cosa siamo venuti a fare: Quiver è il fremito che sottende la spinta, l’azione, il dire, l’abbraccio tra corpi, l’impatto, il confronto, l’affronto e la rivolta. Salta il confine tra Festa e Protesta in una partitura che li rende sinonimi nel tempo della performance. Quiver irrompe come un carnevale primitivo, una manifestazione surreale che viaggia senza meta sul mediterraneo, tra Turchia e Italia, raccogliendo diversità e assonanze nella strada tracciata dalla millenaria tradizione filosofica, letteraria e artistica che ci lega. La danza condensa, nel presente dell’azione, l’incontro tra tempi e modi diversi alla ricerca del punto di fusione in grado di connetterli e integrarli in un flusso di movimento costante che include il pubblico come elemento scenico e interlocutore attivo. I principi della danza contemporanea si fondono con quelli delle danze tradizionali del mediterraneo in un attento studio di somiglianze, punti di fusione, rivisitazioni e confronti per provocare il corpo ad essere manifesto vivo di incontro e scambio in grado di coniugare la cultura “dal basso” e quella “dall’alto” sfuocando l’immaginario confine che le contorna.

Il progetto vuole sfidarsi non soltanto nei contenuti e nella ricerca coreografica ma anche nella forma in cui può essere realizzato cercando un principio di permeabilità, ascolto e integrazione reali con contesti e ambienti differenti. Il processo creativo si svilupperà su un doppio binario organizzando la drammaturgia sia per spazi teatrali e convenzionali che in site-specific, costruendo itinerari e interazioni con urbanistiche e paesaggi differenti. La sfida che ci poniamo è quella di poter essere davvero “ecologici” ovvero poter applicare un principio di adattabilità, sostenibilità e interazione con i luoghi, le strutture, i progetti e le comunità che incontreremo, costruendo una struttura chiara e delineata ma aperta alla co-progettazione e la provocazione artistica che offre.

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Quiver means movement that trembles, vibrates, presses, pulsates and stirs under the skin without explanations or objectives, a movement that neither feels nor seeks reasons for its vital restlessness and slips between the lines of imaginary borders devouring their dictates. Quiver is precisely the snakes and fire that question form and matter, denouncing their limits and precariousness, that overstep skeletal and architectural structures to expose the incomprehensible fragility of change and impermanence, declaring war on definitions, style and obedience. Quiver is an agitation that passes from body to body, a whisper that becomes song, a spark that enters the joints and mixes the bones in a ritual dance that celebrates only its own presence. No narration but the igniting of fires in space, between dancers, spectators and environment in the simultaneous presence of nearby bodies, of perceptions that do not have time to name themselves, in the round dance that makes us move so fast that they seem like the same face.

It is no longer important to know why we are in a place or what we have come to do: Quiver is the thrill that underlies the push, the action, the saying, the embrace between bodies, the impact, the comparison, the affront and the revolt. It trascend the boundary between Party and Protest in a score that makes them synonymous in the time of the performance. Quiver bursts in like a primitive carnival, a surreal manifestation travelling aimlessly across the Mediterranean, between Turkey and Italy, gathering diversity and assonances in the path traced by the thousand-year-old philosophical, literary and artistic tradition that binds us.

Dance condenses, in the present of action, the encounter between different times and ways in search of the fusion point capable of connecting and integrating them in a constant flow of movement that includes the audience as a scenic element and active interlocutor. The principles of contemporary dance merge with those of traditional Mediterranean dances in a careful study of similarities, fusion points, revisitations and comparisons to provoke the body to be a living manifesto of encounter and exchange capable of combining the “bottom-up” and the ”top-down” culture by blurring the imaginary border that surrounds them.

The project aims to challenge itself not only in its content and choreographic research but also in the form it can take, seeking a principle of permeability, listening, and real integration with different contexts and environments. The creative process will develop along a dual track, organizing dramaturgy for both conventional theater spaces and site-specific performances, constructing pathways and interactions with various urban spaces and landscapes. The challenge we set for ourselves is to truly be "ecological," to be able to apply principles of adaptability, sustainability, and interaction with the places, structures, projects, and communities we will encounter, building a clear and defined structure while remaining open to co-design and the artistic provocations it offers.

                                                                                                                                                             Fonte Traduzione: Liv. In. G.

Calendario eventi
07.06.2025
18:00, 19:30