Laboratorio delle idee per la produzione e la programmazione dello spettacolo lombardo

CIRCO PARADISO (titolo provvisorio)

CIRCO PARADISO (titolo provvisorio) - Immagine: 1
compagnia: Teatro de Gli Incamminati
di: Agnese Fallongo
cast: Agnese Fallongo, Tiziano Caputo, Adriano Evangelisti
regia: Raffaele Latagliata
CIRCO PARADISO (titolo provvisorio)
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Scheda tecnica

“The fireflies of the Circus” (Le lucciole del circo). È così che nel ’69 uno dei settimanali internazionali di spettacolo più famosi del secolo scorso, “Variety”, definisce i due trapezisti Cesare e Adolfina “... due stelle cadenti che si librano nell'aria e lasciano la scia, sfidando il buio della gravità ed illuminando gli occhi di chi li guarda con doppio e triplo salto mortale... senza rete sotto”.

Tutto comincia quando i nostri due circensi, ormai ultraottantenni, vengono chiamati ad esibirsi in una “serata d’onore” al Festival Internazionale del Circo di Montecarlo per celebrare la storia della loro coppia artistica. Una sorta di “operazione nostalgia” per riportare in auge vecchie glorie dimenticate, con non poche difficoltà. Difatti i due trapezisti, un tempo compagni di vita e di palcoscenico, non si vedono da oltre trent’anni, dal giorno in cui il destino li ha divisi per sempre. Per sempre... fino ad oggi!

Viaggiando a ritroso nel tempo attraverso l’escamotage dei flashback, Cesare e Adolfina si raccontano al pubblico accarezzando tutti i capitoli più significativi della loro relazione: dal primo incontro da bambini, allo sbocciare del loro amore fanciullesco, fino all’apice del loro percorso artistico in età adulta, che - “coup de théatre” - coincide esattamente con il loro distacco. Quarant’anni d’amore e di successi, ma anche di liti furiose e di comiche ripicche fino al momento della loro traumatica separazione. Oggi, a quasi trent'anni di distanza da quel giorno infausto, “le lucciole del circo” si ritrovano a collaborare ancora una volta, per l’ultima volta, nella loro ultima grande performance.

In pista, però, non vedremo avvicendarsi soltanto i due protagonisti, ma anche tutta una serie di personaggi che gravitano dentro e fuori lo chapiteau (Dimitri il domatore, Ercolino il nano, Fortuna la veggente, Isabelle la ballerina, Mariuccio il clown, Ciquinho il giocoliere, Darix il direttore, Carmencita la spagnola) e poi acrobati, saltimbanchi e illusionisti, presentatori, musici e vedette convivono in una pièce fra circo e teatro, fra prosa e musical, fra commedia e tragedia, in grado di  catapultare lo spettatore fra i lustrini e le paillettes di quello che, un tempo, era il Grande Circo. Un inno allo spettacolo dal vivo, all’artigianalità dell’arte e a tutti gli artisti del circo che, proprio come i teatranti, scrivono sull’acqua e nel cuore del pubblico.