IL GATTO CON GLI STIVALI
La fiaba del Gatto con gli stivali, opera tra le più discusse e controverse dei classici della letteratura per l'infanzia, è ben nota: Un giovane ragazzo, rimasto orfano, riceve in eredità un gatto. Questi, grazie alle sue straordinarie doti, lo aiuta ad arricchirsi e a trovare una sua collocazione nel mondo, attraverso un susseguirsi ascendente di eventi, che culmina con il matrimonio del giovane stesso con la figlia del Re. Per la costruzione della drammaturgia siamo partiti dalla celebre versione di Perrault per poi abbandonarla e ripercorrerne le tracce a ritroso, attraverso la versione dei fratelli Grimm e di Straparola, fino ad approdare al “Cagliuso” di Basile, dove i toni scuri, il contesto di estrema miseria in cui è ambientato e la lingua amara di cui si serve, rendono il racconto comico e tragico al tempo stesso e, a nostro avviso, più contemporaneo, perché a distanza di sicurezza dal canonico messaggio moralistico ed edificante che ci viene sovente proposto. È proprio a partire da questa riflessione che abbiamo cominciato a lavorare ad una ri-scrittura, che della fiaba classica mantiene intatti l'arco narrativo e i personaggi principali, senza tuttavia censurarne le spinte contraddittorie e le dinamiche spesso ambivalenti. Al contrario, attraverso il dispositivo scenico che abbiamo creato, abbiamo provato ad esaltarne con leggerezza la sua complessità, facendo emergere quegli aspetti ambigui- e a tratti irrisolti -che sono propri delle vicende umane, delle loro relazioni e dei loro desideri, di cui questa fiaba è grande interprete.