Laboratorio delle idee per la produzione e la programmazione dello spettacolo lombardo

L'AVVERSARIO

L'AVVERSARIO - Immagine: 1
compagnia: Teatro dell'Elfo
di: Emmanuel Carrère
coautore: traduzione di Eliana Vicari Fabris
cast: Nicola Bortolotti, Lorenzo Fontana, Alessandro Mor, Franca Penone, Elena Russo Arman.
regia: una lettura scenica di Invisibile Kollettivo: Nicola Bortolotti, Lorenzo Fontana, Alessandro Mor, Franca Penone, Elena Russo Arman
in collaborazione: con il sostegno di ERT - Emila Romagna Teatro Fondazione si ringrazia Adelphi Edizioni
durata: 70 minuti
L'AVVERSARIO
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Scheda tecnica

Il 9 gennaio 1993, a Prévessin-Moëns, nella Francia orientale, Jean-Claude Romand ha ucciso moglie, figli e genitori. Poi ha tentato, invano, di suicidarsi. Le indagini che sono seguite al suo gesto hanno rivelato che non era un medico come aveva sempre sostenuto e, cosa ancora più difficile da credere, non era nient'altro. Mentiva da diciotto anni, ma l'identità fittizia che si era costruito non copriva nulla. Quando stava per essere scoperto, ha preferito sopprimere tutte le persone di cui non avrebbe mai potuto reggere lo sguardo e, per questo, è stato condannato all'ergastolo.
Scrive Emmanuel Carrère, che a questa vicenda ha dedicato uno dei suoi libri più folgoranti: «Io sono entrato in contatto con lui, ho assistito al suo processo, e ho tentato di raccontare con precisione, giorno dopo giorno, questa vita di solitudine, d'impostura e d'assenza. Di immaginare cosa gli passava per la testa durante le lunghe ore vuote, senza progetti né testimoni, che avrebbe dovuto trascorrere al lavoro e invece passava nei parcheggi autostradali o nei boschi del Jura. Di capire che cosa, in un'esperienza umana tanto estrema, mi ha toccato così da vicino. E tocca, credo, ciascuno di noi».
Invisibile Kollettivo nella scorsa stagione ha portato in scena all'Elfo Puccini una lettura scenica fedelissima al testo. Come l'autore, gli attori/registi di Invisibile Kollettivo hanno voluto indagare cosa, di questa terribile storia, risuoni in ognuno di noi, attraverso un resoconto dove il confine tra la realtà dei fatti e l'invenzione romanzata è, a ben guardare, molto labile.