Laboratorio delle idee per la produzione e la programmazione dello spettacolo lombardo

A teatro | Monza, Teatro Binario 7 e Nova Milanese (MB), Auditorium Comunale - FIGLI DELL’ILIADE - dagli 11 anni

A teatro | Monza, Teatro Binario 7 e Nova Milanese (MB), Auditorium Comunale - FIGLI DELL’ILIADE - dagli 11 anni - Immagine: 1
PDC - Edizione 2024-2025
compagnia: La Danza Immobile
di: Valentina Paiano
tratto da: Iliade
drammaturgia: Valentina Paiano
cast: cast in via di definizione
regia: Valentina Paiano
durata: 75 minuti
A teatro | Monza, Teatro Binario 7 e Nova Milanese (MB), Auditorium Comunale - FIGLI DELL’ILIADE - dagli 11 anni
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Scheda tecnica

Spettacolo a teatro- dagli 11 anni
Data disponibile: 7 febbraio 2025

 

Ulteriori informazioni allo 02 67397822 (AGIS lombarda) oppure scuola@agislombarda.it
 

L’Iliade raccontata attraverso le attese prima della partenza e il dolore dei vuoti del ritorno.
Nel mezzo, dieci anni di un conflitto che logora, uccide, fa paura; un conflitto che vede uomini, donne, dèi e fato alternarsi sul campo di battaglia; qui eroismi, stupidità, vendetta, onore e disperazione alimentano destini fatti di polvere e condannati a restare nella storia come specchio dell’umanità.
“Perché fate la guerra? Che poi ci tocca studiarla…” Una riflessione che nasce dall’incontro con alcuni gruppi di giovani adolescenti che si interrogano sulle ragioni del perpetuarsi di lotte e genocidi. La storia, infatti, ci racconta che gli uomini non sono in grado di sradicare questi cicli di violenza e odio,
che sfociano in guerre e massacri.
Ma cosa succede agli uomini e alle donne prima e dopo un conflitto? Quali sono le paure e i meccanismi che spingono gli esseri umani a combattere per una terra, un ideale, una presa di posizione… o anche per una donna…
Partendo dall’Iliade, lo spettacolo vuole portare alla luce riflessioni, paure e ragioni che spingono gli uomini alle armi, vuole guardare la miseria che resta su un campo di battaglia e nei cuori delle persone, in conseguenza di tanto dolore.
Il prima e il dopo la grande epopea che studiamo da sempre, perché da sempre è simbolo e immagine dell’umano davanti al terribile gioco della guerra.