A teatro | Chiavenna (SO), Teatro Società Operaia e Lecco, Teatro Invito - LA TESTA NEL PALLONE - 9/14 anni
Spettacolo a teatro - 9/14 anni
Date disponibili: 12 e 13 marzo, ore 10:00
Ulteriori informazioni allo 02 67397822 (AGIS lombarda) oppure scuola@agislombarda.it
È la storia di un calciatore che non diventa un grande campione ma impara quali sono i valori legati allo sport. Nell’ultima partita, all’ultimo minuto deve parare un rigore, pena la retrocessione della sua squadra. In quel momento gli viene in mente quando da bambino si tuffò da un ponte per sfidare il bullo del quartiere. Un flashback ricostruisce le fasi salienti della sua carriera, fino al momento cruciale in cui dovrà ancora una volta mostrare coraggio, perché c’è sempre un momento della verità per ogni persona.
Parlare di sport non significa solo parlare del successo e dei compromessi per ottenerlo o dello star system, ma anche della “normalità” di chi fa del calcio un lavoro come un altro, del rapporto tra genitori ambiziosi e figli, del momento delle scelte e del coraggio per affrontarle.
Note di regia:
La testa nel pallone è un racconto che parla del mondo dello sport e delle sue sfide. Il calcio è lo strumento per parlare dei processi di crescita. Il calcio è un tema talmente familiare per i ragazzi e le ragazze che scatta un’immediata identificazione con le gesta del protagonista. Orlandi è una promessa non mantenuta, un portiere di riserva che a fine carriera avrà però il suo momento di riscatto. Troverà il coraggio di affrontare una prova decisiva e la forza gli verrà da un ricordo dell’adolescenza: quel giorno in cui dovette fronteggiare il bullo del paese.
Nel racconto lo sport è visto non come una parata di stelle ma come un ambiente di persone “normali”, per le quali “le cose importanti non sono le vittorie ma la coscienza di aver fatto le cose per bene e la lealtà verso gli avversari”.
L’altro tema affrontato è quello del bullismo: solo affrontando di petto il bullo del quartiere il protagonista Orlandi si guadagnerà il rispetto e troverà quella capacità di prendere in mano il proprio destino che lo accompagnerà per tutta la carriera di calciatore. Il tuffo con cui Orlandi vince il bullo si sovrappone a quello con cui parerà (forse) il rigore, scacciando metaforicamente la paura che assale ogni ragazzo di fronte alle sfide della vita.