Laboratorio delle idee per la produzione e la programmazione dello spettacolo lombardo

A teatro | Bisuschio (VA), CineTeatro San Giorgio - IL VIAGGIO DELLA VITA - dagli 11 anni

A teatro | Bisuschio (VA), CineTeatro San Giorgio - IL VIAGGIO DELLA VITA - dagli 11 anni - Immagine: 1
PDC - Edizione 2024-2025
compagnia: Intrecci Teatrali
di: Andrea Gosetti
tratto da: Sonderkommando
drammaturgia: Andrea Gosetti
cast: Andrea Gosetti, Sarah Leo
regia: Andrea Gosetti
durata: 55 minuti
A teatro | Bisuschio (VA), CineTeatro San Giorgio - IL VIAGGIO DELLA VITA - dagli 11 anni
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Scheda tecnica

Spettacolo a teatro - dagli 11 anni (particolarmente indicato per le scuole superiori)

Data disponibile: 22/23/24 gennaio 2025, ore 10:30

Ulteriori informazioni allo 02 67397822 (AGIS lombarda) oppure scuola@agislombarda.it

 

Teatro di narrazione con musica dal vivo - Teatro itinerante (disponibile sia in teatro che in luoghi non teatrali)

“…Matto perché sei matto? Sono matto perché qualcuno lo doveva fare, allora mi sono detto, non potete farlo voi, che matti non siete, sarà meglio che lo faccio io. Ecco perché sono matto. Io vi ho salvati; io vi salverò uno dopo l’altro; Come ti chiami? Se ti chiami con un nome sei una persona, se sei una persona hai una dignità…”

La narrazione racconta della follia di un matto ebreo che decide di deportare il pubblico per tentare di evitare la deportazione attuata dai tedeschi.

All’interno dei campi di sterminio nazisti, il Sonderkommando era un gruppo costituito dalle SS tedesche e da speciali gruppi di deportati  obbligati a collaborare con le autorità e costretti a fare il lavoro sporco: dovevano mentire al loro popolo e, dopo le camere a gas, estrarre i corpi e portarli nei forni. Lo spettacolo, costruito con l’uso di un linguaggio volutamente folle, porterà il pubblico a rendersi conto della pazzia e a capire le ragioni del matto che si definirà il sopravvissuto che è morto per sempre.

Nel corso della rappresentazione tutti i partecipanti dovranno infatti diventare un numero, spogliarsi della dignità di essere umani e sentirsi “sacrificabili”. E chi meglio di un matto può condurre il pubblico verso la follia? Un matto che per tutta la durata del viaggio non lascerà mai da solo lo spettatore, ma ne sarà voce, pensiero, coscienza. L’idea del matto si tinge di un doppio significato. Da un lato esemplifica la metafora che solo un matto nascosto sotto le sembianze di persona normale possa aver pensato, ideato e realizzato questi viaggi della morte. Dall’altro, la convinzione che a volte la verità possa far talmente male da farci credere di essere matti perché non riusciamo a reggerla. Ma durante questo viaggio il pubblico sarà fortunato: il matto farà qualcosa per loro. La salvezza potrà essere raggiunta solo affidandosi a lui, lui che si porterà tutto il peso di una verità che sarebbe meglio fosse finzione. Più di una volta chiederà agli spettatori di sentire il peso della storia, il peso della vita, pesi necessari per muovere i passi verso il futuro con più consapevolezza. Perché il passato non sia solo righe nere sui libri di scuola, ma immagini concrete nella nostra mente che segnano i passi verso un futuro libero.